Scorzobianca e Scorzonera

images.jpgQuest’anno voglio provare a coltivare queste due nuove piante, oltre al Topinambur, che oltre a essere buonissimo cresce bene in luoghi umidi. La scorzobianca (Tragopogon porrifolius), chiamata anche Barba di Becco (perchè i semi, simili a quelli del tarassaco, hanno il soffione a forma di barba di caprone) è da un po’ che la cerco selvatica qui in zona, senza trovarla, a differenza di quanto successo con la Rapunzia, anche se in quel caso lei ha trovato me (vedi post relativo). Sono interessanti proprio perchè considerate ancora piante selvatiche, cioè non selezionate per le colture dell’orto e dunque risultano più rustiche e adattabili a climi freschi, e inoltre sono molto più difficili da trovare sul mercato.
Il consumo è equivalente a quello della carota, cioè si possono mangiare anche crude.
Entrambe sono piante biennali, cioè al primo anno sviluppano una grossa radice (che è l’ortaggio), che poi l’anno successivo serve a produrre fiori e semi; tra l’altro i fiori della scorzobianca semrbano davvero meravigliosi (vedi fiori viola qui a lato e sotto). Entrambe sono della famiglia delle Asteracee e quindi non dovrebbero essere autogame, ma impollinate da insetti, quindi per produrre i semi bisogna portare a fiore diversi esemplari; c’è anche il rischio che si possano incrociare, quindi dovrò mandarne a seme una sola, sicuramente la Scorzobianca, dato che l’altra è più comune anche dal punto di vista del reperimento semi.
La scorzonera (Scorzonera hispanica) l’ho presa per evitare discriminazioni razziali e anche perchè ho letto che è originaria della siberia meridionale, dunque dovrebbe adattarsi bene ad un clima montano; la scorzobianca pare essere di origine mediterranea, anche se è molto conosciuta nelle zone collinari del Piemonte.
Alla prossima!

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Piccole delizie

Ecco alcune foto del raccolto di oggi e dei giorni precedenti.DSC00507.JPG
Questo è un piccolo contadino ‘al lavoro’, anche se l’unica cosa che riesce a fare bene per adesso è estirpare le piante di rafano nero.

 

 

 

DSC00503.JPGQuesto bel cesto è composto da aglio bianco, cipolle di Stoccarda e patate Desiree; le cipolle sono un po’ piccoline ma d’altronde son state curate poco…

 

 

 

DSC00502.JPGDSC00499.JPGEcco le altre zucche mantovane verso il termine del loro ciclo ed un fiore spuntato in mattinata; qui si vedono le vecchie foglie rovinate dal freddo di fine agosto, qui si sono raggiunti i 5 o 6 gradi per alcune notti.

 

DSC00494.JPGE per finire la prima parte del raccolto di patate e del fagiolo stregone.

Ospiti

Ecco alcuni degli ospiti che bazzicano qui intorno, quasi tutti utili, almeno questi, per chi coltiva; io stesso credo di esser stato utile per loro, attirando le loro prede, che tendono a concentrarsi nell’orto e dintorni.

DSC00344.JPGQuesta è una salamandra pezzata; ce ne sono diverse qui, e stanno per lo più nelle zone adiacenti il torrente; questa l’ho beccata proprio fuori casa in una giornata piovosa di maggio (una delle tante).

Questa si mangia insetti, vermi e lumache; soprattutto i lumaconi che devastano i germogli nell’orto, ma di quelli ce ne sono davvero troppi, ci vorranno le oche.

DSC00358.JPGQuesta dev’essere una biscia d’acqua o del fieno, ma non so esattamente di che specia sia. Sono abbastanza piccole, in genere intorno ai 30 cm ed hanno dei puntini turchesi lungo il dorso. Qui ce ne sono parecchie e sono utilissime; sono delle fifone, appena possono scappano o si nascondono nell’erba. Ne ho trovate sotto le assi nei pressi dell’orto, ma non bastano a tenere lontane le talpe, per quelle ci vorrebbe un esercito di gatti, forse.

DSC00370.JPGUna coccinella che ripulisce il grano saraceno, dopo aver fatto strage di afidi sui fagioli rampicanti. Grazie mille!
Non sono riuscito a immortalare le lucciole, che a luglio, nel periodo di riproduzione, punteggiano a centinaia il buio della sera, meraviglioso!

Lista sementi

foto_226.jpgPubblico una lista delle sementi che coltivo e riproduco in un clima fresco prealpino.
Chiunque fosse interessato a riceverne alcune, può contattarmi sul blog o in privato all’indirizzo sincontr@yahoo.it .
Tutte le sementi elencate sono coltivate e riprodotte con metodi biologici, senza fertilizzanti o diserbanti chimici, e con impollinazione libera, senza forzature.
Ritengo fondamentale lo scambio di semi biologiche, per conservare il più possibile la biodiversità delle diverse varietà di ortaggi, evitando la perdita di vigore e di caratteristiche derivanti da ibridi o ogm.

Attualmente disponibili (10/2009)

  • fagiolo rampicante Stregone
  • pisello rampicante Cornettone
  • cipolla bianca di Stoccarda
  • aglio bianco
  • patata rossa Desiree
  • patata gialla di Valsesia (non conosco la varietà originaria)
  • zucca Mantovana
  • atreplice rosso
  • Buon Enrico (spinacio selvatico di montagna)
  • Bardana

Disponibili in futuro

  • cavolo verza di Castelnuovo
  • cavolo cappuccio Cuore di Bue grosso
  • cavolo nero di Toscana
  • spinacio Matador
  • rabarbaro officinale

Ancora fiori

Aggiungo una foto del pisello cornettone rampicante, difficile da far arrampicare, non gli piacciono bastoni o sostegni, credo ci voglia una rete, vedremo di accontentarlo l’anno prossimo.

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Sbocciano i fiori, e non riesco a trattenermi dal pubblicarne qualche foto.
Insalata lattuga quattro stagioni, ha fatto questo bel fiore azzurro, spero di riuscire a raccoglierne i semi per l’anno prossimo; potrei provare a piazzarci un tutore con un grosso imbuto di carta, in modo che i semi cadendo ci finiscano dentro.

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A seguire i primi fiori della zucchina nana di Milano.

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E poi, di nuovo, una foto che mostra la piena fioritura delle patate.

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Lobby dell’agricoltura chimica

orto-degli-anziani.jpgLa first lady Michelle Obama avrebbe ricevuto una lettera della MidAmerica CropLife Association, organizzazione che rappresenta le aziende venditrici di anticrittogamici, in cui le viene chiesto di smetterla col biologico e di cominciare ad utilizzare pesticidi nell’orto della Casa Bianca.
L’associazione si sarebbe infatti lamentata della pubblicità fatta da Michelle all’agricoltura biologica coltivando senza usare fertilizzanti o pesticidi.
Grazie all’impulso della moglie del Presidente Usa – è questo il vero problema – si sarebbe scatenato nel giro di pochi mesi una vera mania tra i cittadini americani, che hanno cominciato a piantare pomodori e patate nei giardini, nei parchi pubblici e persino sulle loro terrazze e sui tetti dei grattacieli cosa questa che non va molto a genio alle aziende che producono pesticidi. Il gruppo che difende i produttori di sostanze chimiche sostiene che “le tecniche non organiche sono necessarie, e la loro sicurezza è garantita dalle ricerche scientifiche e dall’innovazione” e ha chiesto quindi alla first lady di usare pesticidi nel giardino della Casa Bianca.
La lettera sarebbe arrivata subito dopo la prima raccolta degli ortaggi, organizzata da Michelle assieme agli studenti di una scuola elementare. Difficilmente queste proteste limiteranno l’interesse degli Americani nei confronti degli orti coltivati in casa. Persino metropoli come New York e San Francisco si sono adattate, ospitando sui tetti degli edifici dei veri e propri giardini pensili dove piantare ortaggi invece di fiori e piante rare.
A Manhattan, una scuola ha investito quasi un milione di dollari in fondi pubblici per far crescere verdure da destinare alla mensa, mentre a Brooklyn uno di questi orti sui tetti produce pomodori e insalatine ai ristoranti della zona. La nuova tendenza è stata già notata dalle aziende che si occupano di giardinaggio, pronte a sfornare gadget su misura per i novelli agricoltori.

Pianificazione Orto 2009 (bozza)

orto03.jpgL’anno prossimo (2009) dovrebbe andare a seme il cavolo nero seminato quest’anno; è un’operazione di fondamentale importanza, perchè se andrà a seme significa che si sarà adattato perfettamente al posto, e le nuove piante saranno acclimatate.

A grandi linee, ecco le semine per l’anno prossimo:

  • patate, dov’erano cavoli e fagioli
  • fagioli e piselli, dov’erano patate e zucche
  • cavolo verza e cuore di bue, dov’erano le patate
  • insalate varie
  • pomodoro thai pink (dev’essere un ibrido super precoce, ma coltivato biologico) 
  • cipolle e aglio, tra le insalate o i cavoli?
  • zucche e zucchine
  • mais, come esperimento

L’anno prossimo dovrò assolutamente riprodurre il cavolo verza o il cuore di bue, conservando quindi dei semi del altro, insieme si ibriderebbero. Vedremo.