Fotografia del passato

DSC01045.JPGGuardate la sezione di questo albero, ho contato circa 60 anelli, quindi l’albero aveva circa sessant’anni. E’ stato tagliato un paio di anni fa, quindi deve essere nato nel 1950, all’incirca. E’ possibile capire molte cose sul clima degli ultimi sessant’anni studiando la forma e la dimensione degli anelli. Questo studio si chiama dendrologia, a cui si associano la dendrocronologia e la dendroclimatologia.
La presenza di anelli è molto più accentuata nelle regioni con inverno freddo, mentre invece nelle regioni tropicali o calde gli anelli non si distinguono in quanto la pianta cresce pressochè costantemente.
In sostanza, per quanto ne so e per quanto ho potuto notare in tutte le sezioni osservate, più l’anello è largo più l’anno è stato caldo e umido.
Dalla foto si nota chiaramente che i primi venti anelli risultano molto simili tra loro, con una dimensione abbastanza grande; questo significa che dal 1950 al 1970 circa il clima qui è stato regolare e relativamente caldo e umido. I successivi 10 anelli risultano molto più schiacciati, alcuni di essi si notano a malapena, per cui il clima dal 1970 al 1980 è stato più fresco. Successivamente il caldo riprende ma in modo irregolare, con anelli larghi intervallati da qualche anello schiacciato.
L’anno più caldo in assoluto, ma comunque non di molto rispetto ai primi 20, parrebbe essere il 45° (1995) e anche i successivi, seppur con qualche eccezione.
L’unica conclusione certa che posso tentare di trarre è che ultimamente il clima è molto meno costante che nel ventennio 1950-1970, con sbalzi di caldo e umido seguiti da iterruzioni fredde. Non sembra invece che ci sia un trend netto e costante al riscaldamento.

Ci penserò su, forse…

Un giorno il mondo si sveglia e scopre che sono finiti il petrolio, il carbone e l’energia elettrica. È pieno inverno, soffia un vento ghiacciato e i denti aguzzi del freddo mordono alle caviglie. Gli uomini si guardano l’un l’altro. E ora come faranno? La stagione gelida avanza e non ci sono termosifoni a scaldare, il cibo scarseggia, non c’è nemmeno più luce a illuminare le notti. Le città sono diventate un deserto silenzioso, senza traffico e senza gli schiamazzi e la musica dei locali. Rapidamente gli uomini capiscono che se vogliono arrivare alla fine di quell’inverno di fame e paura, devono guardare indietro, tornare alla sapienza dei nonni che ancora erano in grado di fare le cose con le mani e ascoltavano la natura per cogliere i suoi insegnamenti. Così, mentre un tempo duro e infame si abbatte sul mondo intero e i più deboli iniziano a cadere, quelli che resistono imparano ad accendere fuochi, cacciare gli animali (se ancora ce ne dovessero essere), riconoscere le erbe che nutrono e quelle che guariscono. Resi uguali dalla difficoltà estrema, gli uomini si incammineranno verso la possibilità di un futuro più giusto e pacifico, che arriverà insieme alla tanto attesa primavera. Ma il destino del mondo è incerto, consegnato nelle mani incaute dell’uomo…

Libro.

Biodiversità

img24479_0_0.jpgLa varietà degli esseri viventi, animali e vegetali, è l’assicurazione sulla vita della nostra specie. Ogni giorno, quindi, dobbiamo impegnarci nella riduzione della nostra impronta ecologica e nella salvaguardia di questa importantissima risorsa.

Le attività che minacciano la biodiversità sono diverse e ben note: cementificazione, gas serra, inquinamento, deforestazione, per citarne alcune. Una fra le cause principali è l’agricoltura intensiva.

Permacultura, agricoltura naturale, orti sinergici: oggi conosciamo tante tecniche e filosofie che ci permettono di coltivare nel rispetto della natura e dell’uomo, ciò di cui abbiamo bisogno, anche su un davanzale o sul tetto di un’abitazione.

La crisi finanziara e i cambiamenti socio-ambientali e climatici che stiamo vivendo ci insegnano che tornare a produrre da soli ciò che mangiamo è una scelta più che mai saggia.

Quindi… è ora di fare l’orto!!!

Intossicazione consumistica

MADRE-TERRA_i-colori-del-s.jpgPubblico qui la trascrizione di una piccola parte dei discorsi di Carlo Petrini a Terra Madre, consiglio vivamente a tutti di guardare il film documentario omonimo prodotto da Ermanno Olmi!
Come è stato detto nell’edizione Terra Madre 2006, è chiaro che l’attuale ritmo consumistico ed ideologia del profitto non sono più sostenibili, rischiamo di distruggere il pianeta, il quale non ha risorse infinite; chiediamoci anche qual’è il nostro grado di complicità in questa autodistruzione tramite il consumismo, e se possiamo tornare a modi di vivere in equilibrio con la natura, nel rispetto dell’ambiente e del buon senso.

L’abbandono dei saperi tradizionali ci rende più poveri, più deboli, ci impedisce di dialogare con la scienza ufficiale. Nei saperi tradizionali c’è l’empiria, la buona pratica, il rispetto per la terra, per la natura. E per questo dobbiamo riuscire ad avviare un dialogo tra scienza ufficiale e saperi tradizionali. Dobbiamo sostenerne i depositari: gli indigeni, i contadini, le donne, gli anziani. Non solo debbono essere ascoltati, ma devono diventare capofila delle sfide che questo mondo e questa crisi ci offrono. E loro sono le categorie meno considerate dalla politica, dai media. Un’umanità frenetica, attenta solo al profitto, va in corsa verso la deriva, finanziaria, ambientale, sociale. E invece che combattere insieme ai depositari dei saperi tradizionali, abbiamo posto donne, anziani, contadini e indigeni alle nostre spalle, come fossero l’ultima parte dell’umanità. Ma quando l’homo sapiens arriverà davanti al baratro dovrà fermarsi, dovrà fare marcia indietro. E quando si volterà per ripercorrere la strada a ritroso, gli ultimi diventeranno i primi, gli ultimi ci indicheranno il percorso giusto. Gli indigeni, le donne, i contadini e gli anziani ci indicheranno la strada giusta. Perché le persone più umili sono le più importanti della Terra, sono coloro che ancora conferiscono un senso alla vita comune. Un mio caro amico, un monaco piemontese, Enzo Bianchi mi ha ricordato in questi giorni una bellissima frase di un grande, grandissimo uomo della terra brasiliana Helder Camara: «Quando il lavoro impregna il vestito degli umili, guardati attorno e vedrai che gli angeli raccolgono le gocce di sudore come se raccogliessero diamanti». Oggi, è quanto mai necessario rispettare il lavoro degli umili, di tutti coloro che generazione dopo generazione dimostrano con forza quanto siano grandi le proprie civiltà, quanto sia potente la propria cultura. E mi rivolgo soprattutto ai giovani, a voi che in questa assise siete più di tremila: vi è data una grande opportunità, siete quelli che dovranno conciliare la scienza e le moderne tecnologie con le conoscenze tradizionali. Ci aspettano tempi interessanti, bisogna aver fiducia. Mettere insieme la scienza e le più moderne tecnologie con i saperi tradizionali è la sfida più bella che dovremo affrontare, una sfida straordinaria, non è anti modernismo.

 

Caratteristiche del fagiolo rampicante

559513437.JPGÈ noto da tempo che i fagioli (come tutti i legumi) sono un alimento molto utile per il nostro organismo. La presenza regolare nella dieta di piccole porzioni di fagioli contribuisce attivamente alla prevenzione e alla cura di parecchi disturbi come il diabete, l’aumento del colesterolo nel sangue, l’ipertensione arteriosa, diversi tipi di cancro, le emorroidi, le vene varicose, la stitichezza, ecc. Studi recenti hanno anche permesso di appurare che i fagioli contengono parecchie sostanze protettive come gli antiossidanti e i fitoestrogeni. Inoltre, i fagioli sono molto ricchi di proteine (allo stato secco ne contengono circa il 23%) e la loro integrazione nella dieta consente di rinunciare al consumo eccessivo di alimenti proteici di origine animale, con vantaggi per la nostra salute, ma anche per l’equilibrio sociale ed ecologico del pianeta. Le proteine animali, infatti, richiedono per la loro produzione un impiego di risorse (come acqua, concimi, farmaci, ecc.) anche dieci volte superiore a quello necessario per ottenere una quantità equivalente di proteine vegetali. Per una loro perfetta utilizzazione nutrizionale, i fagioli andrebbero consumati assieme ai cereali. Non a caso, proprio questa virtuosa combinazione è alla base di molti piatti tradizionali come pasta e fagioli, riso e fagioli, polenta e fagioli. Ricordiamo infine che una ottimale digeribilità dei fagioli è possibile solo con un ammollo adeguato (che serve a reidratare il seme, ma anche ad eliminare le sostanze antinutritive (come, ad esempio, le antitripsine, che rallentano la digestione delle proteine) presenti nei legumi essiccati) e una bollitura prolungata in acqua senza sale, da aggiungere solo a cottura ultimata (per favorire la digeribilità della buccia).

Il manifesto del contadino impazzito

contadino.JPGTratto da: FioriGialli

Se amate il guadagno facile,
l’aumento annuale di stipendio,
le ferie pagate.
Se desiderate sempre più cose prefabbricate,
se avete paura di conoscere i vostri vicini di casa,
se avete paura di morire….
allora nemmeno il vostro futuro
sarà più un mistero per il potere,
la vostra mente sarà perforata in una scheda
e messa via in un cassettino.
Quando vi vorranno far comprare qualcosa
vi chiameranno,
quando vi vorranno far morire per il profitto
ve lo faranno sapere.

Ma tu, amica, amico, ogni giorno,
fai qualcosa che non possa entrare nei loro calcoli.
Ama la Vita. Ama la Terra.
Ama qualcuno che non se lo merita.
Conta su quello che sei e riduci i tuoi bisogni.
Fai qualche piccolo lavoro gratuitamente.
Non ti fidare del governo, di nessun governo,
e abbraccia gli esseri umani,
nel tuo rapporto con ciascuno di loro
riponi la tua speranza politica.
Approva nella natura quello che non capisci
e loda questa ignoranza,
perché ciò che l’uomo non ha razionalizzato
non ha distrutto.
Fai le domande che non hanno risposta.
Investi nel millennio,
Pianta sequoie.
Sostieni che il tuo raccolto principale
è la foresta che non hai piantato
e che non vivrai per sfruttare.
Afferma che le foglie quando si decompongono
Diventano fertilità:
Chiama questo “profitto”.
Una profezia così si avvera sempre.
Poni la tua fiducia
nei cinque centimetri di humus
che si formeranno sotto gli alberi
ogni mille anni.
Metti l’orecchio vicino e ascolta
I bisbigli delle canzoni a venire.
Sii pieno di gioia,
nonostante tutto,
e sorridi,
il sorriso è incalcolabile.
Finché la donna non si svilisce nella corsa al potere,
ascolta la donna più dell’uomo.
Domandati:
questo potrà dar gioia alla donna
che è contenta di aspettare un bambino?
Quest’altro disturberà il sonno della donna
vicina a partorire?
Vai col tuo amore nei campi.
Stendetevi tranquilli all’ombra.
Posa il capo sul suo grembo…
e vota fedeltà alle cose più vicine al tuo cuore.

Appena vedi che i generali e i politicanti
riescono a prevedere i movimenti del tuo pensiero,
abbandonalo.
Lascialo come un segnale per indicare
la falsa traccia,
la via che non hai preso.
Sii come la volpe che lascia molte più tracce del necessario,
alcune nella direzione sbagliata.
Pratica la meditazione.

libero adattamento del Manifesto di Wendell Berry