Attività Solare: ultima chiamata

8647_2.jpgProprio oggi (10 Dicembre ndr) l’SIDC belga ha reso nota l’individuazione di un gruppo di macchie solari in corrispondenza dell’Emisfero Sud. Se l’avvistamento verrà ufficializzato la lunga serie di spottless days cominciata il 17 novembre scorso si interromperà. Una consolazione piuttosto magra se pensiamo che l’attività solare continua a mantenersi su livelli estremamente bassi anziché mostrare netti segnali di ripresa. Nell’ultimo articolo elencammo le proiezioni dei principali enti spaziali mostrando come la comunità scientifica fosse nettamente divisa riguardo l’intensità del prossimo ciclo solare; NOAA, SIDC e Pentiction (Canada) prevedono un’attività decisamente modesta, NASA e IPS, al contrario, puntano su un ciclo 24 molto forte. Il mese di dicembre potrebbe finalmente sciogliere il dubbio, infatti se la media giornaliera di macchie solari dovesse risultare inferiore a quella di novembre l’ipotesi di un ciclo debole diverrebbe la più realistica. Non solo, un nuovo dietrofront aprirebbe le porte ad un recupero estremamente lento che dilaterebbe ulteriormente questo eccezionale minimo solare.

La data odierna potrebbe segnare la fine della lunga serie di spottless days cominciata il 17 novembre scorso. Con i 22 registrati nelle ultime 4 settimane il 2008 straccia il record secolare del 1954, palesando ben 247 giorni senza macchie solari; in pratica per il 72% dell’anno in corso la superficie della nostra stella è rimasta intonsa. Dall’inizio dell’attuale minimo il numero di spottless days ha raggiunto le 495 unità, avvicinandosi sempre di più al record del 16° ciclo, quando il sole rimase privo di macchie per 534 giorni. Il break osservato oggi (10 dicembre ndr) rappresenta una consolazione piuttosto magra se pensiamo all’attività estremamente bassa che continua a contraddistinguere l’astro.

Anziché mostrare netti segni di ripresa, gli indici solari rimangono su livelli da profondo rosso: flusso sotto i 70, venti non oltre i 400km/s e Kp prossimo a zero. Una situazione che, dopo il lieve scatto d’orgoglio fatto registrare in novembre, lascia nuovamente tutti perplessi. Una serie di spottless days di 22 giorni va oltre ogni pessimista previsione, sottolineando ancora una volta l’estrema difficoltà del sole ad uscire da questo infinito minimo. Se il mese di dicembre dovesse chiudere con una media giornaliera di sunspots inferiore a quella di novembre (4.1), interromperebbe bruscamente la lenta ascesa osservata negli ultimi 4 mesi, durante i quali il numero di macchie è costantemente aumentato. Un fatto che ricorderebbe molto da vicino il quadrimestre ottobre 2007-gennaio 2008, quando dopo tre mesi di aumento l’attività solare calò bruscamente.

Se il mese corrente registrasse un dietrofront rispetto a novembre l’ipotesi di un ciclo 24 modesto diverrebbe la più credibile, rafforzando la possibilità di un’entrata dell’astro nel cosiddetto ‘minimo secolare’. Si tratta di una fase caratterizzata da un’attività solare costantemente bassa, caratterizzata da ‘massimi’ estremamente ridotti. L’ultimo ‘minimo secolare’ risale al periodo 1625-1740, quando la Terra si trovò nel pieno della cosiddetta ‘Piccola Età Glaciale’. L’ipotesi viene ulteriormente rafforzata dalle proiezioni (stavolta condivise da tutti) riguardanti il ciclo 25, atteso come uno dei più deboli degli ultimi 150 anni. Previsioni così fosche partono da due dati inequivocabili: 1) tra il 1930 e il 2000 l’attività solare è stata la più elevata degli ultimi 8000 anni. 2) le immense correnti di plasma all’interno del sole si stanno costantemente indebolendo.

Per concludere una battuta riguardante il presente; un dietrofront dicembrino aprirebbe le porte ad un recupero estremamente lento che dilaterebbe ulteriormente questo eccezionale minimo solare. Un fatto che potrebbe avere conseguenze non solo sull’andamento climatico del 2009, ma anche su parte del 2010. Perdere 0.3/0.4Watt a metro quadro per più mesi può, a lungo andare, influire sul clima, specie nelle aree della Terra dove l’irraggiamento annuo produce poche unità energetiche (Poli). A tutto questo potrebbe aggiungersi l’aumento (non ancora del tutto dimostrato), della nuvolosità bassa per effetto della maggior incidenza dei raggi cosmici. Non resta che attendere il 31 dicembre, speranzosi che l’anno nuovo, oltre a fiumi di champagne, porti anche una nuova stagione solare.

Fonte: 3bmeteo

Attività Solare: ultima chiamataultima modifica: 2008-12-11T09:32:00+01:00da providence_77
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