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Terra nera

La terra nera, o carbone agricolo, è il prodotto di un’antica tecnica agricola utilizzata dalle popolazioni precolombiane, utile per fertilizzare la terra da coltivare.
La scoperta, fatta in Brasile un po’ di tempo fa, rivela la presenza di strati di terra composti 70 volte più del normale da sostanze carbonose; sembra che gli Indios la utilizzassero per fertilizzare la terra coltivata a mais e i terrazzamenti costruiti sulle montagne.
Questa sostanza, del tutto naturale, aumenta notevolmente la fertilità del terreno e contribuisce a ridurre le emissioni di anidride carboniva rilasciate dalla combustione del legno, contribuendo così a diminuire l’effetto serra.
Si produce con i residui delle potature, gli scarti degli orti, legna di scarto, qualunque tipo di materiale legnoso, alimentare e anche biologico (tipo ossa di animali, segatura, gusci di noci, stocchi di mais o altro, paglia etc.).
Il procedimento per ottenerlo è semplice, si tratta di una tecnica di decomposizione termochimica chiamata pirolisi; è sufficiente poi spargere la terra nera o sotterrarla come fosse concime.

Ecco un esempio semplice per produrre la terra nera o biochar, come viene chiamato a livello internazionale.

Terra neraultima modifica: 2009-03-18T18:16:05+01:00da
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