Il pianeta azzurro

6691_102674272140_627717140_1983370_2514376_n.jpgRiporto una parte di un articolo da fiorigialli.it, sito molto interessante, da vedere.

Ieri c’era un bel “pianeta azzurro”. Oggi metropoli inquinate in mezzo a mari di spazzature. Ogni anno scompaiono 15 milioni di ettari di foresta, una superficie che é quattro volte quella della Svizzera. L’inquinamento, i buchi nello strato d’ozono atmosferico, l’effetto serra e il surriscaldamento del pianeta fanno salire la “febbre” dei ghiacci polari e della terra. Mentre si accelera il processo di desertificazione e sta per esplodere la “bomba a tempo” di una nuova esplosione demografica con rischi di nuove carestie. Una visione catastrofica? Non sembra. Al vertice di Kyoto erano tutti d’accordo: la terra é gravemente ammalata. Sotto accusa é ancora una volta la vecchia visione cieca e antropocentrica di uno sviluppo e di uno sfruttamento delle risorse naturali illimitato. Il rapporto uomo – natura é ancor oggi improntato al profitto personale e a una cieca fiducia nell’ “High – Tech” della scienza e della tecnologia.

Ecosofi, scienziati, politici, associazioni ambientaliste hanno ideato nuove strategie di sviluppo economico puntando anche il dito contro il “turismo di massa” responsabile di questi degradi. Per salvare la terra l’ecosofo norvegese Arne Naess consiglia di rieducarsi alla vita all’aperto promuovendo i processi di identificazione con la natura e di rispetto per tutte le forme di vita. Si dovrà proibire di urbanizzare le aree naturali con strade e altri orrori, approfondire la radice religioso del rapporto uomo – natura e progettare un nuovo turismo “sostenibile, ecologico, spirituale”. La natura non é solo luogo da visitare ma é anche “tempio” e “casa nostra”.

Oggi siamo finalmente approdati nella era della “New Age” preannunciata da scienziati, mistici, filosofi e artisti famosi come Kerouac e Ginseberg, Gregory Bateson e Fritjof Capra. Idee inaspettate dell’esistenza umana e della natura della coscienza hanno diffuso nel mondo una nuovissima sensibilità olistica – ecofemminista e spirituale che ci fa percepire la Terra come una Dea Madre Vivente. Organismo vivo e “sacro” dove l’essere umano non é più il “re del creato” ma una piccola, semplice cellula. Un “filo nella trama della vita”, tessuto nella rete di armoniche relazioni che ci allaccia a mille altre creature. L’anima del mondo si mostra così a un occhio sensibile nelle forme dei paesaggi, nella “danza” della meteorologia e delle energie che nutrono il pianeta.

La crisi dell’Occidente che ieri ha fatto esplodere la “controcultura” giovanile oggi fa nascere invece i viaggiatori dell’Età dell’Acquario che pellegrinano verso i “templi” dell’autoperfezionamento. Viaggiano lungo i “sentieri viventi” che li riportano nel “buon grembo” dell’esistenza. Dove si può ritrovare pace, consapevolezza e un sentimento di unità cosmica.

Il pianeta azzurroultima modifica: 2009-08-20T20:48:00+02:00da providence_77
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