Un Ideale

L’ideale è questo : non concentrarsi più sull’avere ma sull’essere; non accumulare ma vivere; non possedere ma percepire; non dominare ma meditare.

Per chi pensa di essere cristiano, o buddista, o musulmano, questo dovrebbe essere chiaro. Cosi come : la verità vi renderà liberi, ma solo se donate senza chiedere in cambio; polvere siete e polvere tornerete, ma solo se siete consci che non di solo pane vive l’uomo; bussate e vi sarà aperto, chiedete e vi sarà dato, ma solo se siete consci che tutto ciò che è nascosto verrà rivelato.

Che cos’è per voi la morte? Ho la convinzione che non sia la fine di tutto, ma che noi siamo parte di qualcosa che esiste fuori dallo spazio e dal tempo; qualcosa per cui la morte, la nascita e la vita abbiano senso solo quando si entra a vivere nella materia, si nasce, si fanno esperienze e si muore.

Il motivo per cui entriamo ‘cosi in basso’ nella materia è proprio questo, poter vivere e morire, e rinascere; quando invece torneremo ad essere nel nostro ‘reale’ stato di esistenza (e lo siamo tuttora), saremo talmente perfetti da non aver più bisogno di rinascere e morire; ma decideremo comunque di tornare nella materia di nuovo per poter sperimentare tutte queste cose.

E possiamo sperimentare tutto questo, soltanto dimenticando cosa siamo in realtà, altrimenti, di fronte al primo ostacolo o alla prima sofferenza scapperemmo subito.

Io non solo credo in questo, ma l’ho anche sperimentato, l’ho ‘visto’. Cercherò di dimostrarvelo con un solo esempio, anche se ce ne sono molti altri. Pensate alle piante, agli alberi; ogni autunno appassiscono, si spogliano, diventano grigi, come morti. Eppure dopo pochi mesi, quegli stessi alberi rinascono, si rinvigoriscono, riprendono colore, tornano alla vita. Pensarci e basta serve a poco, ma sperimentarlo, osservando e lasciandoci percepire questi cambiamenti, ci serve come dimostrazione, chiarissima ed inequivocabile.

Per questo non bisogna avere timore delle proprie azioni o di ciò che capiterà; prima o poi torneremo tutti insieme nell’essere unico.

Soffriremo nella misura in cui facciamo soffrire, perchè quello che facciamo a qualunque altro essere lo facciamo in realtà a noi stessi, perchè siamo tutti parte della stessa entità.

Un altro modo per sperimentare questa realtà è tramite la meditazione; non parlo di qualcosa di complesso, da studiare o da imparare, ma di qualcosa che è già dentro di noi, basta solo riscoprirlo con un po’ di pazienza. Provate: è sufficiente sedersi in posizione comoda, con la schiena dritta per favorire una respirazione rilassata, e sgombrare la mente da qualunque pensiero. All’inizio sembrerà quasi impossibile svuotare la mente: aiuta concentrarsi solo sul respiro, lento profondo e regolare, ma soprattutto naturale, cioè senza forzature (a me personalmente aiuta molto sedermi sui talloni, tenendo il bacino comodamente allineato con la schiena) . Con molta pazienza, dopo molti tentativi falliti, si arriverà ad accedere ad uno stato di pura coscienza, dove lo spazio e il tempo non solo non esistono, ma non hanno nemmeno significato; la coscienza si allarga, come se fosse un buco nero che inghiotte tutto ciò che sta intorno, e poi si arriva alla beatitudine, ad uno stato estremamente piacevole di non esistenza. All’inizio questo stato durerà solo pochi attimi del tempo materiale, ma sembrerà di ‘essere stati via’ per parecchio tempo. Al risveglio si è estremamente riposati, lucidi, rilassati; tutte le problematiche e le attività quotidiane saranno state spazzate via o sembrerarnno un ricordo lontano, e si apriranno nuove prospettive rispetto al significato della vita e dell’esistenza.

Un Idealeultima modifica: 2008-02-25T14:02:04+01:00da providence_77
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2 pensieri su “Un Ideale

  1. credo di essere daccordo… anche se sono discorsi complessi… guarda questo video su youtube “tiziano terzani- il senso del male” ciao emi

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